Zanza . David Anzalone
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Targato H

TARGATO H contro-mono-logo     - spettacolo disponibile - 

È uno spettacolo comico in cui si tratta il tema dell'handicap. Il filo conduttore è il costante ribaltamento in chiave ironica delle concezioni comuni che si hanno nei confronti dell'handicap e dell'handicappato. Contro-mono-logo quindi, ovvero il rifiuto di ogni strumento di omologazione e di qualsiasi pretesa di “targare” il diverso.

All’interno del monologo teatrale, oltre al tema centrale, si può trovare molto altro: nascita, amore, ricerca delle proprie origini, affermazione della propria dignità.

Targato H contro-mono-logo è la rappresentazione della consapevolezza di chi guarda in faccia alla realtà, la chiama con il proprio nome e per questo ne esce vincente, contro quella cultura caritatevole che genera il pregiudizio.

Dalla narrazione del quotidiano, rielaborato in chiave comica, scaturisce la risata che demolisce la classificazione castrante tra normalità e anormalità e fa riflettere sulle iniquità che albergano nella vita di tutti i giorni.

Testi di
David Anzalone
Alessandro Castriota
Con
David Anzalone
Regia e musiche di
Alessandro Castriota

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IO NON SONO NORMALE      - spettacolo disponibile -

E' una commedia comica dove si rappresentano le dinamiche di relazioni umane nelle quali il concetto di normalità diventa una vera e propria trappola.

L'inaspettata spregiudicatezza di un disabile miracolato a metà e convinto di essere normale si confronta con il pietismo e l'ipocrisia di chi lo assiste e non riesce a dire come stanno realmente le cose.

Il risultato è uno spettacolo divertentissimo, a tratti surreale, che ci conduce alla scoperta di verità profonde e spesso  inconfessabili.

Testi di
David Anzalone
Alessandro Castriota
Con
David Anzalone
Francesco Mentonelli
Michele Pagliaroni
Regia
Alessandro Castriota
Scene e costumi
Elisabetta Gabbioneta
Luci
Claudio Fiorini

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IO NON SONO NORMALE

ARLECCHINO SERVITORE DI DUE PADRONI
Compagnia Cantina Rablé      - spettacolo disponibile -

L'idea di mettere in scena un riadattamento de Il servitore di due padroni di Carlo Goldoni significa voler affrontare un'opera-simbolo: per Goldoni rappresentò la conclusione e la sintesi di un fenomeno teatrale-sociale-politico chiamato Commedia dell'Arte che “inventò” il Teatro come mestiere, che segnò la nascita del Teatro Moderno e che fu il seme dal quale nacquero tutte le forme spettacolari a noi oggi conosciute.

Per Giorgio Strehler fu, nell'immediato dopoguerra, la spinta per far rinascere il Teatro Italiano e ridare al popolo il “suo teatro”. Lo spettacolo, che non vuole essere né “teatro di narrazione” né “teatro civile” né tantomeno “teatro-predica”, vuole recuperare il vero motore poetico del “Teatro dei Commedianti” ma ambientarlo in un periodo storico mai ipotizzato per quest'opera: il secondo dopoguerra. 

La storia - che si svolge a Milano - vuole raccontare, da un lato, come nasce l'illusoria Repubblica democratica italiana. Dall'altro, la vicenda narra di come il “povero” popolo italiano - rappresentato da un reduce della campagna di Russia - oltre ad essere stato sacrificato in Guerra, si ritrova ora costretto, per sopravvivere, a barcamenarsi fra i ”nuovi padroni”.

www.centroteatralesenigalliese.it


Regia e drammaturgia
Carlo Boso

Soggetto
David Anzalone, Michele Pagliaroni

Con
David Anzalone
Francesca Berardi
Marco Chiarabini
Erika Giacalone
Teo Guarini
Andrea Milano
Michele Pagliaroni
Arianna Primavera
Guido Targetti

Scene
Erica Marchetti
Luca Giombi

Costumi
Sonja Signoretti

Maschere
Stefano Perocco

ARLECCHINO SERVITORE DI DUE PADRONI

 

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