ARLECCHINO SERVITORE DI DUE PADRONI
Compagnia Cantina Rablé - spettacolo disponibile -
L'idea di mettere in scena un riadattamento de Il servitore di due padroni di Carlo Goldoni significa voler affrontare un'opera-simbolo: per Goldoni rappresentò la conclusione e la sintesi di un fenomeno teatrale-sociale-politico chiamato Commedia dell'Arte che “inventò” il Teatro come mestiere, che segnò la nascita del Teatro Moderno e che fu il seme dal quale nacquero tutte le forme spettacolari a noi oggi conosciute.
Per Giorgio Strehler fu, nell'immediato dopoguerra, la spinta per far rinascere il Teatro Italiano e ridare al popolo il “suo teatro”. Lo spettacolo, che non vuole essere né “teatro di narrazione” né “teatro civile” né tantomeno “teatro-predica”, vuole recuperare il vero motore poetico del “Teatro dei Commedianti” ma ambientarlo in un periodo storico mai ipotizzato per quest'opera: il secondo dopoguerra.
La storia - che si svolge a Milano - vuole raccontare, da un lato, come nasce l'illusoria Repubblica democratica italiana. Dall'altro, la vicenda narra di come il “povero” popolo italiano - rappresentato da un reduce della campagna di Russia - oltre ad essere stato sacrificato in Guerra, si ritrova ora costretto, per sopravvivere, a barcamenarsi fra i ”nuovi padroni”.
www.centroteatralesenigalliese.it
Regia e drammaturgia
Carlo Boso
Soggetto
David Anzalone, Michele Pagliaroni
Con
David Anzalone
Francesca Berardi
Marco Chiarabini
Erika Giacalone
Teo Guarini
Andrea Milano
Michele Pagliaroni
Arianna Primavera
Guido Targetti
Scene
Erica Marchetti
Luca Giombi
Costumi
Sonja Signoretti
Maschere
Stefano Perocco |